RARI MOMENTI DI FELICITA’ – Faro Algarve Portogallo 22-2-2022

Sono in Algarve, una regione al sud del Portogallo per quella che doveva essere una semplice vacanza per staccare dal quotidiano, per uscire dalla paura, dalla pesantezza del momento.

Un momento che ci riporta sempre al pensiero della malattia, della paura della morte, dalla paura di finire intubato in qualche ospedale, dove neanche i parenti stretti ti possono venire a trovare, darti supporto e conforto.

Un isolamento e mancanza di libertà che ricorda le prigioni, i campi di concentramento dell’ultima guerra, la solitudine e la disperazione. In questi ultimi due anni ho cercato di non pensarci, di non leggere i giornali, di non ascoltare il bombardamento quotidiano delle notizie in TV o alla radio.

Ma quella onda di disperazione ti raggiunge ovunque come uno tsunami dal quale non è possibile uscire vivi, o da un brutto sogno quando ti svegli tutto sudato, e tiri un sospiro di sollievo.

Mi vengono in mente i bambini che in preda ad un incubo chiamano i genitori piangendo e loro, i genitori, sono lì per rassicurarli dicendo loro che era solo un brutto sogno.

Ma adesso chi possiamo chiamare? Chi ci può portare conforto e liberarci da questa angoscia?

Io mi sono appellata al Destino, quello con la D maiuscola, che qualcuno chiama Dio, Universo o Energia. Quell’energia che governa il mondo e in cui tutti noi esseri animati o inanimati facciamo parte.

Mai come ora ci rendiamo conto che dietro tutto questo c’è un disegno, ma non un complotto come pensano molti, ma un disegno che aiuta a mandare avanti la vita. Perché arrivi il nuovo bisogna che il vecchio si ritiri.

Quando penso a mio nipote Lucio che ha solo due anni, penso che lui sarà il mio erede, quello che raccoglierà il testimone, che prenderà il mio posto su questa Terra.

Ho sempre pensato che bisogna vivere il presente, che la vita è fatta di momenti, uno dopo l’altro che formano la nostra esistenza qui su questo Pianeta. E che quindi la cosa da fare è di vivere ogni momento come se fosse il primo di una lunga serie e che il secondo dipenderà dal primo e così via.

E’ facile da dirsi ma il difficile è realizzarlo.

Ho vissuto questi momenti unici nel mio viaggio qui in Algarve.

Sono partita grazie a un evento straordinario, un atto sincronico. Non credo alle coincidenze dettate dal caso, ma a una sequenza di atti che mi portano alla consapevolezza del momento che sto vivendo.

Da anni tengo una conferenza al mese alla libreria IBIS esoterica di Bologna sulle Costellazioni Familiari e sistemiche, un metodo che aiuta ad accelerare il processo di crescita personale, materiale e spirituale aiutando a lasciare andare ciò che non serve più per fare il posto al nuovo.

Un mese fa ricevo una chiamata dal Portogallo da una signora che dice di aver trovato su YouTube la registrazione della mia ultima Conferenza. Il suo nome è Rossella, è italiana ed ha scelto  sei anni fa di vivere in Algarve in Portogallo. E’ un avvocato che lavorava da anni in Tribunale a Napoli e improvvisamente ha sentito la “Chiamata”.

Si è trasferita qui in Algarve dove ha iniziato una nuova vita.

Rossella mi parla della mia Conferenza come di una rivelazione. Quello che io dico, pratico e insegno è esattamente quello che lei stava cercando. Come dice lei ci sono tanti facilitatori del metodo delle Costellazioni Familiari in Algarve, ma lei cercava il TOP e dice di averlo trovato in me.

Passano pochi giorni da quella telefonata quando un mio caro amico,  che conosco da poco ma che sembra proprio stia percorrendo il mio stesso cammino di crescita personale e professionale, mi parla di un suo progetto, di partire per almeno una settimana per cambiare aria, proponendomi il sud della Spagna.

Io, senza pensarci gli rispondo: ”perché no il Portogallo?” e lui subito: “il Portogallo va benissimo!”

E lì inizia la nostra avventura, una serie di incontri e di eventi perfettamente incastrati l’uno sull’altro come un puzzle che si sta formando momento per momento.

La visione finale di questo puzzle è che sia io che il mio amico possiamo facilmente spostarci a vivere, almeno saltuariamente in questo magnifico Paese.

Quello che ci ha colpito veramente tanto è l’aria che si respira qua. E’ leggera, sottile e profumata di mare, di fiori di stelle e di anime tranquille, in pace con il mondo.

L’altro ieri eravamo a Faro il capoluogo di questa regione, cittadina bianca con pavimenti acciottolati di marmo bianco e case bianche con tetti rossi.

In una delle piazze più belle, con caratteristiche moresche, ci sediamo sui gradini di una chiesa quando sento quel “frizzichio” nel petto che io riconosco come pura felicità.

Mi viene da dire: “qui manca solo la musica” e di lì a pochi minuti arriva un signore di mezza età, vestito in modo semplice ma elegante, con un flauto e due casse con le basi.

Subito si leva una musica celestiale ce riconosco il famoso Adagio di Albinoni.

Non resisto mi alzo e mi metto a danzare come ho fatto per tantissime volte in gioventù e che non faccio più da molto tempo. Appena mi alzo e inizio a ballare tiro un grande sospiro di sollievo che mi libera da tutti i pesi che mi porto dietro consapevolmente o inconsapevolmente ogni giorno.

Era un momento atteso da molto tempo anche se ormai non ne sentivo più la mancanza.

Un raro momento di felicità.

Graziella

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