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IL DESTINO: UN PESO DA PORTARE O UN’OPPORTUNITA’ DA VIVERE?

Vivi ogni momento – Ridi ogni giorno – Ama tutto il mondo

 

Per mia madre la vita era una croce da portare e come soleva dire “la vita è una gran fregatura!”.

Era il 1990 ed io mi trovavo con un’amica in un circolo culturale in centro a Bologna. Era prevista una conferenza di due autorità: un famoso psicologo e un frate, il priore di una delle due chiese che si contendevano il potere in città. Il potere della confessione, queste due persone sapevano tutto di tutti e ne facevano – si fa per dire – buon uso per esercitare il loro potere.

La Conferenza si preannunciava molto interessante. Il dibattito fra i due relatori, uno di Chiesa e quindi che si occupava dei fedeli e l’altro un esperto dei meccanismi della mente.

Nel 1990 si viveva il periodo dove la ricerca del benessere materiale era diventato lo scopo principale dell’esistenza. Fino agli anni ’80 si sentivano ancora gli influssi del periodo del dopoguerra dove la necessità di ricostruire il Paese aveva motivato le masse ad un grande impegno sociale.Ora, raggiunto un certo benessere, si tornava all’individualismo, il problema era: e ora che abbiamo raggiunto un certo benessere, cosa si fa? Mancava ancora una coscienza di massa e una ricerca indirizzata verso una crescita spirituale oltre che materiale

La domanda che si cercava di rispondere nella Conferenza era:

  • Oggi si può affermare che l’era del DOVERE si è conclusa ed  è iniziata quella del  PIACERE? –

Cercare un lavoro che garantisca la sopravvivenza, o scegliere un lavoro dove poter esprimere la propria creatività?

Se nasci in una famiglia non abbiente e tuo padre, tuo nonno erano contadini o operai, il Destino, per fedeltà alla famiglia ti porta a seguire la stessa strada. Come dicono le Costellazioni Familiari esiste spesso anche un sentimento di lealtà verso la famiglia che ti obbliga a non voler superare i tuoi genitori per non metterli in difficoltà

Ed è proprio quello che è successo a me.

Sono nata in una famiglia dove mio padre faceva il marinaio, e mia madre la casalinga e donna delle pulizie per arrotondare le entrate.

Tutti i miei avi sia paterni che materni erano stati contadini, anzi mezzadri. Mio padre fin da piccolo era stato affascinato dal mare e odiava lavorare la terra. Quindi a soli otto anni si imbarca come mozzo sulle barche da pesca dei pescatori di vongole di Bellaria. A 18 anni parte per la Leva e viene arruolato sulla Amerigo Vespucci la nave scuola della Marina Militare italiana dove solo i super-raccomandati venivano ammessi.

Mia madre durante la guerra va a servizio a Milano presso una famiglia benestante. La famiglia aveva un caseificio. Almeno lì c’era da mangiare, diceva mia madre che avevo sofferto la fame durante la guerra. Sia mio padre che mia madre ebbero l’occasione di cambiare il loro destino e diventare persone con un modo di fare molto vicino a quello aristocratico, ma assolutamente incapaci di gestire il danaro, proprio come gli aristocratici.

Io nasco nel 1948, con la Repubblica, a soli due anni dalla fine della guerra, e i primi miei quattro anni di vita hanno segnato profondamente tutta la mia esistenza. Abitavamo in paese sul mare e non avevamo le risorse della terra di cui disponevano i contadini, quindi per mangiare bisognava lavorare duro. Ancora oggi nei miei momenti più neri smetto di mangiare e ho paura di morire di fame.

Come è cambiato il mio destino?

Ho lottato ferocemente contro il volere di mia madre per poter continuare ad andare a scuola. Lei, dopo la quinta elementare mi voleva mandare a lavorare per aiutare la famiglia.In quel caso fu la mia maestra che andò da mia madre a pregarla per farmi continuare la scuola. Poi ogni anno lavoravo durante l’estate per potermi pagare l’iscrizione a scuola a settembre.

La scuola per me era fondamentale per poter avere successo nella vita. A quei tempi avevo già chiaro cosa volevo essere da grande. Una bella e elegante signorina con una cartella da ufficio sotto il braccio.E così è stato. Dopo l’esame di maturità chiesi a mia madre: Università o parto per l’estero?Lei mi rispose “Università? Ma sei pazza?” Quindi partii per la Germania dove mi affermai professionalmente come interprete commerciale.

Poi viaggiai nei quattro continenti per conoscere me stessa, gli altri e il mondo che mi circonda. E questo ha fatto la differenza nella mia vita. Ma le restrizioni subite nella mia prima infanzia si sono fatte presto sentire con periodi di depressione molto forti negli anni a seguire..

Nel lavoro avevo grande successo e non ho mai sentito il problema del danaro. Bastava che mettessi un annuncio sul giornale e subito ricevevo varie offerte di lavoro ben pagate. Lavoravo qualche mese, mettevo da parte un po’ di soldi, mi licenziavo e per alcuni mesi “vivevo”.

Viaggiavo, leggevo, mi divertivo ma soprattutto conoscevo il mondo e gli esseri umani che è ancora la cosa che mi interessa di più. Fino a quando di ritorno nella mia città natale, è nato mio figlio che mi ha permesso di mettere radici e di iniziare a costruire delle basi solide per me e per la mia famiglia di origine.

A quel punto ho creato un’azienda di comunicazione, con pochissime risorse finanziare, che dava lavoro a una decina di persone, ma non avendo risorse pregresse, non mi permetteva di garantire una solidità economica né alle tre famiglie né all’impresa stessa. Grazie alle Costellazioni Familiari molti anni dopo ho capito che non me la sentivo di emergere rispetto il destino dei miei genitori.

Non volevo essere superiore a loro e metterli moralmente in difficoltà. Così ho chiesto all’Universo di aiutarmi a sollevare le sorti di tutte le tre famiglie, quella dei genitori, quella di mia sorella e la mia.E così è stato. In una notte in osteria con mia sorella abbiamo chiesto all’Universo di aiutarci. La frase che usai davanti ad un bicchiere di vino e guardando verso l’alto, un vino costosissimo per le nostre tasche, fu proprio questa: “Le nostre tre famiglie meritano di più, noi non abbiamo la soluzione, sono sicura che tu ce l’hai. PENSACI TU!”

Ed è in questo momento che il mio destino e quello della mia famiglia di origine è cambiato al punto da trasformare una rendita di poche migliaia di lire in milioni per tutte le tre famiglie. Non ho mai chiesto le cose solo per me, neppure il denaro. Sempre per un fine più alto, che fosse per il mio bene ma anche per il bene di tutti.

Questo è il grande segreto che mi ha guidato nella vita e che ha decretato una vita di successi e piena di relazioni d’amore.

 

 

 

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