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Germania e Nostalgia

Era il 1969 quando ogni tre mesi attraversavo le Alpi in treno con il Brenner Express per tornare in Italia a fare visita a mia madre.

A quel tempo vivevo a Monaco di Baviera dove lavoravo come interprete e studiavo all’Istituto interpreti.

Oggi 26 novembre 2019 sono proprio qui al Brennero con un treno molto simile a quello di allora.

Simile ma non uguale.

Nel 1969 partivo da Bologna senza preoccuparmi del cibo per il viaggio.

Appena entrata in treno adocchiavo uno scompartimento con delle famiglie del sud Italia, siciliani, calabresi, campani, che impiegavano vari giorni di viaggio per raggiungere la Germania e allora si portavano ogni prelibatezza: polli arrosto nella carta oleata, olive, vino, pane fatto in casa, salame piccante e tante altre cose. Una meraviglia!

Loro di solito mi adottavano e mi raccontavano le storie di famiglia, mi parlavano della nostalgia dell’Italia che provavano quando erano in Germania, ma dopo un mese che stavano in vacanza in Italia sentivano un bisogno forte di tornare in Germania.

E così erano delle persone senza una vera Patria.
Sempre tirati come da un elastico invisibile da una parte all’altra delle Alpi.

Oggi al Brennero ho provato una forte emozione perché anche io ho rischiato di vivere la stessa esperienza.
Dopo quasi due anni di vita a Monaco dovevo scegliere se tornare in Italia o restare in Germania.

In Germania vivevo molto bene, ottimo lavoro, buone entrate che mi permettevano di vivere una vita nella libertà finanziaria.
Ma la cosa che più mi attirava della mia vita in Germania era il rispetto che ricevevo nel mondo del lavoro.
Nessuna discriminazione di genere.

I tedeschi davanti ad una brava lavoratrice non danno importanza al fatto che sia straniera e donna.
Mentre in Italia a quei tempi la discriminazione di genere nel mondo del lavoro era la regola.

Dopo la Germania ho lavorato all’Azienda di Soggiorno di Cervia come addetto stampa.
Guadagnavo quanto il direttore quindi ero quasi al suo stesso livello, ma lui ogni mattina si prendeva il lusso di toccarmi il sedere ed io ogni mattina gli allungavo una sberla.
Ma lui non cambiava il suo atteggiamento.

Quando dovetti decidere se restare in Germania o rientrare in Italia, scelsi di vivere in Italia, perché nonostante tutti i limiti culturali resta sempre il Paese più bello dove vivere e per nulla al mondo vorrei rinunciare ad essere italiana.

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    GRAZIELLA BERTOZZI

    Trainer SIAF ER101T-AF. Auditor SIAF Italia N° 58. Associazione di Categoria Professionale.
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