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Diari di Bordo | Il Mio VIAGGIO in NEPAL – La Pira

Estratto da: Diari di Bordo – In viaggio alla scoperta di me stessa e del mio mondo interiore

7 aprile 2004

Eccomi sull’aereo in partenza per Kathmandu, in Nepal, assieme al mio gruppo.
Anche sedici anni fa sono partita con mia sorella Marina per l’India per poi arrivare a Kathmandu.
Ma allora non era scritto e non riuscimmo ad andarci.
Oggi parto per andare là, senza scorciatoie, senza deviazioni di percorso.
La hostess, anche questa volta Thai Airlines, come l’anno dell’india, mi porge un Gin Tonic ed io, come l’altra volta, prendo il cabaret invece del bicchiere e non mollo la presa. Poi mi viene da ridere da sola.

Mia sorella Marina questa volta non è con me e non posso condividere con lei questo ricordo: era la notte in cui volavamo da Parigi a New Dehli con Thai Airlines, e per una serie di coincidenze, eravamo in prima classe.
Io ero il n. 1 dell’aereo e Marina il numero 2.
Appena sdraiate nelle comode poltrone, un maitre mi porse un cabaret ed io pensai:
“Che velocità, già la cena!” ed afferrai il cabaret pensando che fosse tutta roba mia.
Cominciai a tirare, tutto questo sulla testa di Marina che mi guardava dalla sua comoda poltrona.
Io tiravo, e il maitre tirava, ma non diceva nulla, poi io continuavo a tirare, finché mi accorsi che era il cabaret degli antipasti per tutti.
E lì cominciammo a ridere e continuammo così tutta la notte fra un bicchiere di Don Perignon e un altro, chateaux delle migliori marche e piatti della cucina francese fra i più raffinati.

L’arrivo a Dehli è previsto per le 4,30 ora locale, di una mattina d’Agosto afosa e mefitica, come può essere l’aria di Dehli soprattutto in quella stagione.

Buon viaggio Graziella!
Buon viaggio a te e a tutti quelli che ti seguono in questo viaggio, morti o vivi che siano.

Giovedì 8 aprile 2004

L’alba ci ha colti nel sonno, nella penombra dell’aereo, con i suoi riflessi dorati ci ha fatto sentire ancora figli degli Dei.
Essere lì in quel momento magico, in cui le tenebre lasciano il posto a strisce di luce colorata, come a sigillare un patto di amicizia e di nuovo impegno per la vita.

Barbara mi chiede: “Ma cosa c’è sotto l’alba?”
Ed io: “Un mare grigio che ci separa dal giorno: la notte”.
Prendo velocemente alcuni schizzi con la mia matita, perché il comandante già annuncia che è iniziata la discesa.
Ma ad un tratto l’alba se ne è già andata, nessuno può fermarla, nemmeno gli schizzi che tentano di intrappolarla sul foglio.

E ora è già giorno.
Un nuovo giorno su Bangkok.

Giovedì 8 aprile 2004, ore 12

Cari Spiriti di Kathmandu,
Vi chiedo umilmente il permesso di entrare in questa città ricca di storia e di varia umanità.
Sarò umile e rispettosa, il mio passaggio sarà veloce come un raggio di sole che scalda e se ne va ancora più forte.

Cari Spiriti di Kathmandu,
guardatemi con benevolenza se sono qui, se vengo da voi per purificare il mio spirito, il mio passato, attraverso la purificazione e la trasformazione dei metalli con l’antico rito del fuoco.
Grazie.

Oggi ho appoggiato la mia mano sulla grande Stupa bianca e gialla, il tempio buddista di Boda e ho sentito calore e vibrazione tanto che i miei palmi hanno iniziato a pizzicare.
Chissà quanti milioni di mani, forse miliardi, hanno accarezzato le pareti del grande Stupa di Boda.
E un po’ di quella energia di ciascuno è rimasta attaccata proprio lì. E si sente!

Venerdì 9 aprile 2004 – 1° giorno a Kathmandu

Oggi siamo stati al Laboratorio Himalayano dove alcuni monaci buddisti ci hanno introdotto alla cultura Ayurvedica tibetana e alla purificazione della Perla e del Corallo per ottenere rimedi ayurvedici con il metodo del fuoco.

Caro Spirito Guida,
cosa mi insegnerà questa antica pratica?

Cara Graziella,
La purificazione dei metalli con l’aloe e la loro trasformazione è un’arte medica molto antica.
E’ l’arte di fare medicina più antica sul vostro Pianeta.
Il tutto è iniziato con le piante che antichi maestri hanno imparato a trasformare in medicine per curare coloro che richiedevano il loro aiuto.
Ma stai attenta, Graziella, tutto quello che stai “ritrovando”, in questo viaggio non ti deve mai fare perdere di vista il principio universale, che dice che chiunque guarisce lo fa con i propri mezzi.
Queste medicine sono solo di supporto per coloro che sono pronti a riceverle e usarle per affermare la propria trasformazione.
Nessuna medicina può guarire da sola. La sua energia può risvegliare nell’uomo antiche conoscenze e antichi poteri, che lo riportano, almeno per un po’, a ritrovare un equilibrio.
Non lasciarti influenzare, questi sono riti, e l’uomo deve la sua conoscenza ai riti e a consacrare a Dio la sua esistenza.
Il rito del fuoco oggi è senz’altro il rito più antico dell’uomo. Attraverso il fuoco si trasforma una materia in un’altra materia. E questo processo della materia avviene anche dentro l’uomo che sta sperimentando questa pratica e la sua esistenza terrena.
I metalli non sono altro che una parte dell’uomo che si trasforma, e per la trasformazione di alcuni di questi metalli ci vogliono anni di lavoro.
Più lunga è la lavorazione, più profonda è la trasformazione.
Per esempio, la mica è un minerale che necessita cinque anni per essere purificata e trasformata.

La Perla, molto meno, ma la perla lavora sul corpo fisico, mentre la mica lavora sul corpo eterico.
Lasciati andare Graziella e vivrai questa esperienza divertendoti e tutto ciò sarà un passaggio molto importante per la tua vita futura.
Potrebbe anche cambiare tutto quello che hai ora, e potrai dedicarti veramente a quello che sei venuta a fare sulla Terra.
Ci sei quasi, abbi fede, ascolta e vedrai

Agathe
– Una delle mie Guide spirituali –

Oggi ho vissuto una emozionante esperienza nell’assistere alla cremazioni dei morti sul fiume sacro a Kathmandu che mi ha ispirato a scrivere questa poesia.


LA PIRA

Il fumo si alza denso dalla pira accesa
attorno regna pace e silenzio
Tutto si muove lentamente
mentre il fuoco brucia i resti mortali
Nel tramonto la luce si fa fioca
e il fuoco della pira illumina la notte
E’ la luce dell’Aldilà
che l’anima riconosce
E’ la luce divina che porta l’anima verso Dio.

Grazie Pira,
Grazie Fuoco.


Continua la settimana prossima con un altro capitolo da
“Diari di Bordo – In viaggio alla scoperta di me stessa e del mio mondo interiore”:
Il mio VIAGGIO in NEPAL – Ai piedi dell’Himalaya

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