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Dare e ricevere nella Relazione d’Aiuto

Oggi parlando con una mia cliente in grave difficoltà con ansia e attacchi di panico continui, legati alla paura e ai sensi di colpa, riflettevo su come il dare e il ricevere siano intimamente legati ai nostri bisogni.

La cliente mi decantava le qualità di un terapeuta che le stava vicino ascoltandola ogni giorno al telefono e facendole da confessore dei suoi problemi, e mi diceva con ammirazione che questa persona lo faceva gratis, come prassi della sua attività.

Siamo abituati a pensare che chi fa le cose gratis le faccia per generosità, per sacrificio di se stesso e per grandezza d’animo, oppure perché se lo può permettere economicamente.

Per tanto tempo ho vissuto questa esperienza in cui mi si diceva che le attività legate alla relazione d’aiuto dovrebbero essere gratuite.
All’inizio della mia carriera come Operatore Olistico, ormai più di vent’anni fa, ho dovuto lottare per trovare la mia strada.
Non era facile chiedere soldi. E so che per molti è ancora così.

Ho dovuto constatare, negli anni di attività nella relazione d’aiuto, prima con il mondo accademico medico e poi con i colleghi nel campo olistico, che le cose non stanno davvero così.

Chi fa le cose gratis è perché le fa per se stesso.

Quasi tutte le persone che ho incontrato nel campo della relazione d’aiuto sono persone che hanno problemi irrisolti.
E quindi “usano” involontariamente e molto spesso inconsapevolmente i loro clienti e i loro allievi per sanare vecchie ferite, vecchie situazioni che fanno ancora male.

Sono solita dire ai miei allievi del Corso di Formazione in Costellazioni Familiari e Sistemiche che se sono lì, a fare quello che faccio, è principalmente perché sono ben consapevole che non tutto quello che mi riguarda è risolto.

Che ci sono ancora molte cose, molti nodi che devo sciogliere prima di arrivare al momento del passaggio, leggera e libera di intraprendere il mio nuovo percorso, da bruco a farfalla.

Lavorare gratis vuole dire lavorare per se stessi.

Farsi pagare vuole dire lavorare anche per il cliente e più ci si fa pagare più si lavora per il cliente.

Questo è come lavora l’energia. E’ così che avviene la compensazione.

Ed è così che ci si libera dei pesi che ci portiamo tutti dal passato, liberando sempre di più il campo verso un futuro luminoso.

E’ come se fossimo arrivati su questo piano terreno proprio per fare un’esperienza che accelera un processo.
Dall’altra parte è tutto più semplice, è tutto più stabile, è tutto più prevedibile.

Da questa parte invece passiamo una vita a nasconderci dietro delle false certezze, false sicurezze e poi alla fine ci troviamo a non aver vissuto.

Essere sulla strada giusta vuol dire vivere ogni momento con passione, con presenza e consapevolezza.

La vita è così breve che non va sprecata nemmeno per un minuto.

Tutto fa esperienza, quello che ci piace e quello che non ci piace e che vorremmo fare sparire.

Invece è proprio lì che dovremmo guardare ed è proprio quello che ci fa crescere e stare bene.

Buon cammino a tutti.

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